Notte prima degli esami
Martedì al termine dello scritto di lingua mi si avvicina timidamente K.una mia allieva. È una delle migliori che ho, studiosa per amor di cultura, ma anche curiosa e interessata al mondo che la circonda. Ha già le idee chiare su cosa vuole fare nel futuro e in più… è bellissima!
Mi chiede informazioni generiche che, una volta avute, la fanno annuire senza spostarsi. Prende tempo. Si guarda intorno. Capisco che sta succedendo e decido di scioglierle subito i brutti pensieri.
-Hai paura degli esami orali K.?
Spalanca gli occhi azzurri, quasi incredula che le avessi letto nella mente.
-Sì, prof, da morire, sono terrorizzata!
La capisco. Lo scritto è una cosa diversa. Sei solo tu e il foglio, con i tuoi tempi e il tuo modo di fare le cose.
L’orale, dove hai tempo limitato (che non basta mai eppure a volte ti sembra infinito) e sei lì davanti a delle persone a cercare di dimostrare qualcosa è emozionante, ma terribile!
-Cosa ti fa paura?
-Tutto! È un misto di ansia, agitazione, voglia di far bene, voglia di star bene, voglia di vivermi questo momento bene. Però soprattutto paura, fortissima!
Annuisco.
-Prof, lei ha fatto tanti esami, vero? Quanti?
Rimango basita per un attimo. Non ho mai pensato finora a quanti esami abbia sostenuto nella mia vita.
-Sì, K, se contiamo il primo alle scuole elementari, alle medie, la maturità, più di una cinquantina di esami all'università e le tesi... Mettici anche altri vari e la patente, che ho fatto due volte, viene… quasi cento... un'infinità.
-Cavolo!!! E prima o poi ci si abitua quindi, vero? Io mi sento così perché è il primo, vero?
Scuoto la testa.
-Ebbene no, K, non ci si abitua mai! Quello che stai provando adesso, a volte di più o a volte di meno, lo proverai ogni (avrei voluto dire fottuta…) volta che ti troverai davanti a qualcuno per un esame.
-Ma quando cresci acquisti esperienza e conoscenza, non è più facile?
-È vero, però quando cresci pian piano perdi un po’ di sana incoscienza… avevo più paura agli ultimi esami a lingue che ai primi… anzi ero letteralmente terrorizzata...
-Ok… - sorride timidamente- allora è così e basta… giusto?
-Giusto.
Sta per andarsene.
-… un’ultima cosa, K!
-Mi dica.
-Tieni conto che, molto probabilmente, io sono l’unica in commissione che capirà ciò che dirai durante la mia parte (Tedesco) quindi se dovessi scordarti qualche pezzo, non fermarti e continua a parlare in modo convincente. Ci siamo capite.
Adesso il sorriso è ampio, divertito e, in parte, rassicurato.
-Perfettamente!
Scappa via.
Stamattina alle 5 e mezza ho avuto il tempo di scrivere questo pezzo, dato che non riuscivo a dormire. Non so perché… credo sia un misto di ansia, agitazione, voglia di far bene, voglia di star bene, voglia di vivermi questo momento bene. Però soprattutto paura, fortissima… perché agli esami non ci si abitua mai, se ami ciò che fai, anche dall'altra parte della cattedra.
immagine tratta dal film: Notte prima degli esami, 2006
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