Parigi, più di dieci anni fa. Era un pomeriggio piuttosto piovoso e io ero in giro da sola. Avevo accompagnato nella città il mio compagno di allora che era lì per lavoro. Quel pomeriggio lui aveva una riunione e la cena nell’azienda e quindi io ero in giro a fare “la flâneur” e avevo deciso di visitare il cimitero di Montparnasse per salutare Baudelaire, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e Marguerite Duras. Ombrellino, cappotto, stivali e mi ero persa in quel luogo ad ammirare i sepolcri dei miei miti letterari. Si era fatta sera e stavo tornando in hotel per cambiarmi e cercare un posto dove cenare, quando avevo deciso di tagliare per una vietta nascosta e laterale. Gli edifici erano tutti simili, tranne che per una vetrina color lilla e verde menta che aveva subito attirato la mia attenzione. Non aveva l’insegna, ma era chiaramente un piccolo bistrot. Stavo cercando di guardare dentro quando una signora sulla cinquantina dal fascino parigino mi aveva aperto la porta e invit...
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I papaveri crescono anche sull'asfalto
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